Se ho deciso di creare AMA, è perché credo vada a toccare alcuni dei nodi centrali della società contemporanea. Non questioni di dettaglio, ma i grandi scenari epocali che modellano la nostra quotidianità, che ci interpellano in quanto persone, cittadini, studiosi, professionisti e consumatori:
i processi di globalizzazione della cultura; la valorizzazione e consumo della diversità culturale e il ruolo svolto dai musei; i modi attraverso cui il turismo culturale e le politiche del patrimonializzazione della cultura influiscono sulla costruzione delle identità e delle economie locali e transnazionali; la funzione dell’arte e delle industrie culturali e creative nel riconfigurare il nostro senso del passato e del futuro e il nostro essere contemporanei; le interazioni complesse che nella società dell’immagine si stabiliscono fra le persone, le cose e gli oggetti, fra l’immaginazione individuale e l’immaginario collettivo.
AMA offre la possibilità di acquisire gli strumenti interpretativi dell’antropologia per comprendere il mondo in cui viviamo e per applicarli proficuamente al proprio ambito lavorativo e di studio.
Non si tratta solo di ampliare le proprie conoscenze, ma di praticare lo sguardo antropologico: quello che allarga i nostri orizzonti, rendendoci più vicino l’estraneo e che ci consente di assumere uno sguardo da lontano su noi stessi, aprendo prospettive inedite su quel che ci è noto. Un sapere che promuove un pensiero divergente e creativo, capace di aderire alle situazioni concrete, senza restare intrappolato nei luoghi comuni.
Ivan Bargna